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Fedeltà del Suono Mar '99/71 Amplificatore Rega Mira Andio Morotti

amplificatore integrato Rega Mira

Se c'è una casa che sa bene che cosa significhi rimanere fedele a sé stessa, questa è la Rega. Essendo per di più inglese, la sua fedeltà ai propri principi potrebbe assumere vaghe connotazioni di quella testardaggine che nel Regno Unito viene indicata come tradizione. Ma la Rega in proposito ha le idee chiare e, se la tradizione vuol dire "artigianato del bel suono", lei l'ha abbandonata da un pezzo per seguire la filosofia della "produzione industriale del bel suono", senza però creare mai l'immagine di un costruttore di apparecchi "commerciali". Nessuno dei prodotti Rega può neppure lontanamente essere scambiato con un esponente dell'hi-fi cosiddetta "commerciale". Così è anche per l'integrato Mira, un ampli della fascia medio-alta che sa unire ad una impostazione purista e audiophile una insospettabile flessibilità di uso. Per esempio, è telecomandabile, in quanto gli è stato perfettamente adattato il telecomando nato per il preamplificatore Hal. Gli unici due pulsanti in eccesso sono quelli del tape 2 e del mono, che risultano operativi solo sull'Hal. Per il resto, dal telecomando sono regolabili non solo il volume (col mute), ma anche la selezione degli ingressi e il tape monitor. Le due manopole del volume e del selettore d'ingresso, presenti sul frontale e regolabili anche manualmente, hanno ciascuna un led indicatore che ruota con la manopola stessa in modo che anche col telecomando si abbia un'informazione visiva del volume e dell'ingresso selezionati. Un altro esempio di flessibilità è poi dato dalla separazione tra pre e finale, attivabile attraverso switch interni all'apparecchio. Insomma, la Rega è riuscita in questo integrato a fare convivere il minimalismo puristico con un buon livello di flessibilità.

Per il resto c'è ben poco da dire per chi già conosce il marchio inglese. Il cabinet è quello ormai solito di tutte le elettroniche Rega: realizzato in fusione, è solido rifinito ed elegante, oltre che di dimensioni non enormi. Gli ingressi sono ad alto livello, più un tape e un ingresso phono di inusitata qualità, sebbene solo MM (o MC ad alta uscita). È evidente che la Rega non dimentica di essere tra i massimi costruttori del mondo di giradischi analogici, bracci e testine. La costruzione interna è della solita alta qualità, realizzata con attenta cura e con un'ottima ingegnerizzazione. Grande uso di componenti discreti, sebbene qua e là occhieggino anche numerosi chip. Così è la Rega: la novità, ma non lo stravolgimento.

A questo punto viene da chiedersi che cosa effettivamente la casa inglese si proponga con l'offerta di questo Mira. Secondo me - e credo di non sbagliare - la Rega vuole dimostrare che un amplificatore integrato da due milioni è ampiamente in grado di assicurare un livello qualitativo del suono paragonabile a quello raggiungibile con amplificazioni a più telai. Inoltre il Mira ha le qualità necessarie per piacere ad un audiofilo di razza: un buon ingresso phono, la flessibilità, garanzia di possibilità di upgrade e la telecomandabilità. A questo proposito va notato che la Rega non è ricorsa a regolazioni del volume attraverso circuiti integrati, ma si è limitata a motorizzare il potenziometro. Sono infatti ancora tanti gli audiofili sfegatati che, sebbene attratti dalla comodità del telecomando (spesso l'audiofilo è un pigro), non sono però del tutto convinti che i sistemi elettronici non portino un certo degrado del suono e sono disposti perfino ad alzarsi dalla poltrona per regolare il volume piuttosto che accettare che il loro amato amplificatore non suoni al massimo delle sue potenzialità. Volete un'altra prova della giustezza della mia diagnosi? Prendete il sistema di protezione dello stadio di uscita contro i cortocircuiti. È una protezione studiata dalla Rega, la quale volutamente sottolinea che non è situata sul percorso del segnale e che quindi non influisce sulle qualità del suono. Ma poi l'intera filosofia progettuale porta alle suesposte conclusioni: l'assenza della presa per la cuffia, per esempio, è un modo come un altro per abbreviare il percorso del segnale. Idem dicasi per i controlli di tono e perfino per il balance. Insomma, questo Mira è il biglietto da visita della Rega nel settore degli integrati di alta qualità, anche se di prezzo ancora accessibile, e nel mondo degli audiofili convinti, ma solo se innamorati della musica.

Andio Morotti

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