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Suono 291 Preamplificatore Merlino Bebo Moroni

preamplificatore Klimo Merlino + Tube Power Supply

Step by step, dicono gli anglosassoni che se ne intendono. E così passo dopo passo l'ottimo Merlino somiglia sempre di più al suo nobile padre che porta lo stesso nome ma con la finale tronca...

Già, come trasformare un apparentemente tranquillo Merlino in un "quasi" Merlin LS diluendo la spesa nel tempo. Facile, basta imitare il genitore. Il Merlino è di fatto nato come piccolo clone, solo leggermente "impoverito" nella circuitazione e nella componentistica ma, soprattutto, nella finitura, al fine di ridurne drasticamente il prezzo d'acquisto. Si può vivere felici per un'eternità "accontentandosi" (Si fa naturalmente per dire) del piccolo (si fa naturalmente per dire) splendido (si dice, naturalmente, sul serio) Merlino. Ma in seguito, avendo voglia e disponibilità (specialmente quest'ultima, perché la prima a noi non manca mai) si potrebbe desiderare di incrementare ulteriormente le prestazioni del proprio impianto, e notoriamente il preamplificatore è il cuore della catena audio e sicuramente costa di più permutare il Merlino con un preamplificatore piu costoso che non spendere i pur pesanti tre milioni circa che occorrono per l'acquisto della super-alimentazione a valvole. Anche perché, e questo va sottolineato, l'incremento in termini di prestazioni che si ottiene è sicuramente superiore all'incremento di prestazioni ipotizzabili con un preamplificatore dello stesso costo della combinazione Merlino + Power Supply.
Chi ha seguito in questi anni le vicende dell'alta fedeltà ben conosce l'importanza di un'alimentazione ampia e stabile, chi queste vicende le segue da più di qualche anno, ricorda perfettamente cosa accadeva quando per le prime volte si provavano i preamplificatori inglesi (Naim, Exposure etc.) superalimentati. Quelli che già ci sembravano eccellenti componenti divenivano improvvisamente oggetti allo stato dell'arte. Sulla falsariga di quanto pionieristicamente (e faticosamente) introdotto dai costruttori britannici gli americani iniziarono a disegnare componenti con alimentazioni sempre più potenti e stabili, utilizzando, tra i lazzi degli ingegneri poco fantasiosi (ce ne sono anche di estremamente fantasiosi, non bisogna generalizzare) talvolta i tubi per raddrizzare e stabilizzare dette sezioni. Fu il caso di un preamplificatore mitico, l'SP 10 della Audio Research, a mio avviso a tutt'oggi difficilmente superabile. Quando per la prima volta venne presentato il bel giocattolo del Dr Klimo, il preamplificatore Merlin, tutti rimanemmo affascinati dalla sua superba musicalità. Solo, talvolta, sembrava che mancasse un pochino di nerbo e in alto c'era qualche morbidezza di troppo, a cui venne ovviato nelle versioni successive con piccoli ritocchi alla circuiteria, ma soprattutto con la presentazione, alla fine degli anni 80, del Reference, il modello super-alimentato, che utilizzava, per l'appunto, il Tube Power Supply oggetto di questa prova. In questa configurazione il Merlin divenne quasi irraggiungibile ponendosi come uno dei due o tre riferimenti assoluti nel campo della preamplificazione.
E sorprendente, anche per le pellacce dure come la mia, abituate ormai a non stupirsi più di nulla, ma soprattutto che conoscono e quindi possono prevedere i benefici effetti di una super-alimentazione, ascoltare quanto il già ottimo Merlino possa ancora esprimere. Non si tratta solo di dinamica, che viene drasticamente incrementata,in particolar modo ai bassi livelli, o di fermezza dell'immagine. L'alimentazione influisce drammaticamente anche sulla timbrica, e devo dire che potendo fare il confronto inserendo e disinserendo un connettore multipolare la prova è stata particolarmente scevra di difficoltà. La gamma acuta si raffina, si perfeziona, si estende oltre quel pur accettabilissimo limite che avremmo normalmente imputato alle valvole, non perdendo però il suo prezioso calore e nemmeno quella piacevole rotondità che è caratteristica precipua dei preamplificatori di Dusan Klimo. Il dettaglio e il microdettaglio vengono esaltati sia in gamma acuta che in gamma media e il mediobasso si ricompone, eliminando ogni parvenza di pur minima coda. Al contempo (ma questo era prevedibile anche sulla carta) la gamma bassa acquista in profondità, o meglio, la profondità rimane evidentemente la stessa, ma il notevole incremento di definizione anche sulle note più gravi e quindi meno definibili e la totale assenza di distorsioni da stress (tutta la circuitazione, con tanta pappa, lavora più riposata, e soprattutto i tubi, alimentati a dovere, non vengono tirati, come si suoi dire, per i capelli) rendono in genere la riproduzione più facilmente intellegibile, anche nei passaggi più complessi dei dischi più critici, e dunque meno faticosa. Con la super-alimentazione, ho potuto notare, si tende ad ascoltare con almeno un decibel di guadagno in più, senza pagare l'incrementato volume in termini di stress.
L'immagine, come ho detto e come è logico che avvenga, appare più stabile ma anche decisamente più profonda, e questo fa fare un notevole balzo in avanti alla credibilità della riproduzione. Il Merlino già eccelleva in concretezza e solidità degli elementi riprodotti, ora acquista una tridimensionalità paragonabile a quella dei migliori e più costosi preamplificatori in commercio.
Fortunato dunque chi possiede un Merlino e tre milioni che gli avanzano, ma fortunato anche chi decide di scegliere direttamente il Merlino superalimentato.

Bebo Moroni

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