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Fedeltà del Suono |
52 |
Merlino VS. Merlin LS Reference |
Andio Morotti |
preamplificatore Merlino vs. Merlin LS Reference
E' dunque un confronto domestico: il più piccolo pre linea della Klimo, il neonato
Merlino, contro il più raffinato dei preamplificatori del costruttore tedesco. Che senso
ha? Nessuno se lo si vede come uno scontro troppo impari, molto se lo si guarda come
un'occasione per mettere in luce le caratteristiche di entrambi i contendenti.
E poi non è colpa mia! E' la Klimo che sembra andarseli a cercare questi confronti. Il
Merlin classico è inconfondibile: mobile in legno laccato nero, pannello superiore in
cristallo, manopole in ottone tornito e cromato, occhio magico... insomma, può piacere o
non piacere, ma è un design originale e personale. E cosa ti fa quando decide di mettere
sul mercato il Klimo dei... poveri? Riprende pari pari lo stesso design! Almeno così, a
colpo d'occhio, perché è vero che anche il Merlino è nero, però la chassis è in
metallo (e di dimensioni leggermente minori); non c'è il vetro superiore; le manopole
sono in alluminio e non in ottone; l'occhio magico è sostituito da una lampadina che
illumina per trasparenza la classica K del logo della casa. E poi c'è tutto il resto, a
cominciare dai pin presenti sul pannello posteriore, che è di qualità visibilmente
inferiore. Badate che non sto dicendo che sono componenti di pessima qualità, ma solo che
non raggiungono il livello della componentistica del Reference. Per forza - direte - da
qualche parte dovrà pure risparmiare la Klimo, se vuole giustificare un prezzo di quattro
volte inferiore! E' vero, però dovete ammettere che la spinta al confronto l'occhio ve la
dà. Comunque non siamo qui per discutere solo di estetica. A lode della Klimo c'è da
dire che anche esteriormente fa di tutto per rendere inconfondibili i suoi prodotti.
- Lo spirito della prova
- Ma volete sapere come è nata in me questa idea del confronto, al di là di tutte le
considerazioni estetiche? Quando mi è arrivato il Merlino, me lo sono rimirato ben bene,
l'ho aperto, cercando di capirlo anche con gli occhi, e poi ho cominciato ad ascoltarlo.
Il suono Klimo l'ho avvertito subito, anche perché sono da anni un estimatore della casa
tedesca e il mio orecchio è ben allenato dall'ascolto del mio impianto personale che ha,
appunto, l'amplificazione Klimo. Ma facevo fatica a quantificare la qualità del suono del
Merlino. Per suonare bene suonava bene, questo era certo ed emergeva chiaramente anche dal
confronto con i pre che capitavano nella mia sala d'ascolto. Ma nella mia testa veniva
delineandosi solo genericamente l'immagine di una personalità sonica di buon livello e,
per alcuni aspetti, di ottimo. Troppo poco e troppo vago per un articolo serio e,
soprattutto, troppo poco per la mia curiosità. Ci voleva un confronto veramente
significativo. Il mio Merlin è fondamentalmente caratterizzato dallo stadio phono, mentre
il Merlino è un pre di linea. E allora mi sono ricordato che il mio amico A.C. (iniziali
antiladro) è il felice possessore di un Merlin LS Reference, cuore di un impianto dalle
eccellenti prestazioni che non descrivo in particolare solo per non dare troppa
soddisfazione al suo proprietario. Il quale, molto gentilmente, ha accettato di mettere la
sua sala d'ascolto e il suo impianto a mia disposizione per una veloce ma accurata prova a
confronto tra il Merlino e il suo Merlin. E così ho preso due piccioni con una fava,
perché se è vero che il carattere sonico del Merlino viene fuori chiaramente dal
confronto col Merlin, è anche vero il contrario: che il carattere sonico del Merlin
risalta benissimo dal confronto col Merlino. L'impianto di A.C, infatti, ha un suono di
grandissima precisione, frutto di una messa a punto attenta ed accurata che ha portato,
tra l'altro, alla creazione di una scena acustica strepitosa per fermezza, ampiezza e
profondità, una di quelle scene che tutti gli audiofili sognano ma che ben pochi riescono
ad ottenere. Ma prima di parlarvi dei risultati di questa prova a confronto, lasciatemi
spendere qualche parola per presentarvi i protagonisti.
Il Klimo Merlin LS Reference rappresenta.a mio parere, una delle migliori scelte
in assoluto che il mercato dei preamplificatori di linea offre. Si tratta di un
apparecchio a due telai: l'alimentazione (a valvole), infatti, è separata. All'interno
del pre è incorporato il Beag, uno speciale filtro, ovviamente valvolare, che la Klimo
produce anche separatamente per l'ingresso CD al "modico" prezzo di 3.200.000
lire. Bene, nel Merlin LS il segnale del CD passa dunque anche attraverso un filtro Beag,
mentre quello dagli altri ingressi compie il normale percorso di tutti i pre. Conta il
Beag? Sì, conta molto, anche se è difficile spiegare a voce il suo effetto. Praticamente
il suono guadagna in trasparenza e in dinamica, ma soprattutto assume un "non so
che" di avvolgente e di coinvolgente che normalmente si sente solo con sorgenti
analogiche di altissima classe. Ma non è nè eufonia nè arrotondamento: il suono resta
arioso e aperto, estremamente dinamico, però pare crescere di feeling, di trasparenza e
di pulizia. Notate che è già raro che queste tre qualità vadano d'accordo e convivano
insieme; ma è ancor più raro che crescano insieme e non una a leggero scapito
dell'altra. Col Beag succede.
Ma il Reference non è l'LS. Il cablaggio è in Van Den Hul Silver, anche se
irriconoscibile in quanto privato della guaina esterna; i controlli di volume sono a
resistenze a strato metallico con bassissima tolleranza; la componentistica, già
selezionata nel modello "normale" raggiunge vette di eccellenza: ad esempio, nei
circuiti per il segnale proveniente dal CD si contano, ad occhio e croce, una quarantina
di resistenze Vishay; e scusate se è poco! E il suono'? Di questo parleremo tra un
po', ma intanto vi ricordo che qualche mese fa, in occasione dell'uscita sul mercato del
modello con l'alimentazione esterna, ho già analizzato le principali
caratteristiche del Merlin, Beag escluso.
Il Klimo Merlino è un preamplificatore interamente bi-monoaurale a cominciare
dai trasformatori di alimentazione che, appunto, sono due toroidali. La costruzione è di
buon livello, con alcuni accorgimenti intelligenti e qualche particolare migliorabile. Per
esempio, è intelligente l'idea di isolare per mezzo di supporti elastici le schede (sono
2 anche loro) dal telaio; è intelligente che il telaio sia in alluminio e quindi
amagnetico. E' migliorabile invece - lo ripeto - la qualità dei pin sul pannello
posteriore, a mio avviso non all'altezza della restante componentistica. Ma le cose che
più mi piacciono della filosofia costruttiva del Merlino sono la semplicità e la
migliorabilità. Si, perché quella che ho provato è la versione base, la più economica.
Da questa si può partire per salire di parecchio: si può avere l'alimentazione esterna;
si possono sostituire i potenziometri con dei commutatori a resistenze; si possono
utilizzare le valvole del Merlin... E' per questo che i pin possono velocemente diventare
ancor più inadeguati al resto. Certo, il Merlino non sarà mai un Merlin, ma sono
convinto che possa diventare qualcosa di molto molto simile, una sorta di suo sostituto
privilegiato.
- L'ascolto
- Ma lasciate che vi racconti la prova "sul campo". Condizioni operative
identiche, ovviamente: stessa sorgente, stesso cavo, stesso suppoito ecc ecc. Un brano col
Merlin e subito dopo lo stesso col Merlino, poi, a seguire un nuovo brano col Merlino e
poi lo stesso col Merlin E così di se guito. Impressioni chiare da subìto, fulminanti e
indubitabili. Il Merlin è superiore al Merlino da ogni punto di vista (vorrei vedere
che così non fosse!) E' più trasparente. anche senza Beag: il Merlino se la cava
egregiamente ma quel leggero velo in più rispetto al fratellone non riesce proprio a
cavarlo. Il Merlin è più aggraziato, sa rifinire meglio, lavora di cesello là dove il
Merlino riesce solo a intagliare: quello leviga e questo liscia. Anche se una buona
lisciata non è poi molto distante da una levigatura, concettualmente continua ad essere
un'altra cosa. Dal punto di vista della dinamica il Merlin è un mostro: non cerca di
avere lo scatto del dragster, però ce l'ha. Voglio dire che non si sforza di sottolineare
la velocità, perché ha già la velocità giusta. C'è una prova che mi convince sempre:
è quello che chiamo "la timbrica del rimbalzo". Là dove c'è questa, c'è la
vera altissima classe. Che cos'è la timbrica del rimbalzo? E' quando il suono è così
nitido e definito che ogni nota sembra assumere un suo preciso contorno e la sensibilità
alle minime variazioni della dinamica è così alta che l'aumento o la diminuzione della
pressione acustica viene fuori con tale vivacità e nitore da dare l'impressione di una
sorta di scatto interiore. E tutto questo -si badi bene - senza in nulla venir meno alla
necessaria fluidità e continuità di emissione. E il Merlino'? Lui non rimbalza, anche se
suona dinamico, musicale e fluido. Dà l'impressione di essere più portato alla macro che
alla microdinamica, che pure cura con grande attenzione e che c'è, si avverte, ma non con
quella interiore pulizia propria del Reference.
-
- Conclusioni
- A questo punto della mia prova d'ascolto ho tentato di fare un bilancio e ho
concluso che il Merlin LS Reference è senza dubbio tra i migliori preamplificatori oggi
presenti sul mercato, uno di quegli apparecchi che tra dieci anni vi ritroverete recensito
su Highlander, se fra dieci anni l'alta fedeltà sarà ancora viva. E il Merlino? Qui
forse vi stupisco, perché in un certo senso, mi sono stupito io stesso.Dopo aver messo in
luce ad ogni piè sospinto la sua inferiorità e i suoi limiti rispetto al Reference ho
dovuto concludere che si tratta comunque di un grande apparecchio, uno di quelli che
possono essere indicati tra i campioni della loro categoria, insieme con il Bruce Moore
Companion, l'Audible Illusions Modulus L1 e il Linn Kairn, tanto per citare alcuni tra i
pre che ho provato in questi ultimi anni. Certo, c'è da fare la solita precisazione: Se
non vi piace il suono Klimo, allora probabilmente troverete oggetti che vi convincono di
più, ma questo per i lettori più smaliziati è sempre sottinteso a qualunque giudizio di
ascolto. E poi - lo ripeto - la possibilità di crescita in tutti i sensi, del Merlino
sono enormi e - importante - dilazionabili nel tempo, e questo e un pregio che pochi
apparecchi possono vantare. E' come comperare a un bambino un vestito che può crescere
con lui! Il Merlino infatti può crescere col vostro impianto ed essere al l'altezza di
qualunque vostra futura esigenza. Ma allora - potrà chiedere qualcuno - perchè l'hai
così bistrattato? Il fatto è che non 1'ho bistrattato: l'ho solo confrontato. E non è
colpa mia se il Reference suona a questi eccelsi livelli. E' come se prendeste una Ferrari
Maranello e poi vi lamentaste perché non ha la ripresa della Formula 1. Però se volete
rendervi conto della ripresa della Maranello, è proprio con la F1che dovete confrontarla.
E già il fatto di poterla confrontare diventa molto significativo.
Andio Morotti