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Audio Review maggio 2002 / 224 Merlino Gold plus Claudio Checchi

KLIMO MERLINO GOLD PLUS

Lo scorso anno, per l’esattezza sul numero 216 di Audio Review, è stata pubblicata la prova d’ ascolto dell’ amplificazione valvolare a tre telai formata dal pre Klimo Merlino Gold e dai finali monofonici Kent Gold:, A parte l'estetica molto affascinante, tali elettroniche hanno dimostrato di possedere doti musicali e di erogazione di estremo interesse, tali da soddisfare anche appassionati parecchio esigenti. Qualche mese dopo è stata la volta del preamplificatore phono Klimo Lar e del filtro analogico per sorgenti digitali Klimo Bod, a completamento di una linea di elettroniche di grande raffinatezza tecnica e sonora. Cinque telai di classe cristallina, insomma, in grado di costituire l'ossatura di impianti capaci di regalare soddisfazioni di grande rilievo al suo possessore. In effetti, le doti timbriche di una catena simile possono rappresentare un punto di arrivo di grande prestigio, non solo per il loro fortunato possessore, ma anche per il loro artefice. Malgrado ciò, il costruttore tedesco ha individuato alcune possibilità migliorative sotto il profilo tecnico e quello musicale, dalle quali ha tratto lo spunto per la realizzazione di una nuova versione del preamplificatore Merlino Gold, che resta in produzione, in grado di spingere ancora più in avanti i limiti prestazionali del sistema. Stiamo parlando del Merlino Gold Plus, preamplificatore di linea che nella sua nuova veste ha acquisito un alimentatore esterno, denominato Thor. La separazione fisica dell’alimentazione dalla sezione elettronica cui fornisce l'energia per il funzionamento ha numerosi risvolti positivi. In primo luogo quello concernente l'eliminazione dei campi magnetici dispersi dal trasformatore, causa potenziale di un sensibile degrado per il segnale audio che transita all’interno del preamplificatore, dovuto proprio alle interazioni tra alimentazione e circuiti di segnale. Naturalmente, si sfrutta poi l’opportunità data dalla separazione dell’alimentatore per eliminare tutti i piccoli compromessi che si devono adottare quando questo viene integrato assieme alle sezioni di ingresso, controllo e guadagno all'interno di un singolo telaio. Adottandone uno indipendente per l'alimentazione, si ha tutto lo spazio necessario all’adozione di soluzioni che sarebbero negate nelle consuete realizzazioni a telaio singolo, non fosse altro che per motivi di spazio. Si possono scegliere un trasformatore più grande e sezioni di filtraggio di maggior capacità, basate sull’impiego di condensatori di voltaggio più elevato, scelte che hanno numerosi risvolti positivi. Con sezioni di regolazione più accurate ed efficaci si ottiene un flusso energetico di maggiori purezza e costanza, ponendo in essere le condizioni operative necessarie a far sì che la circuitazione audio possa esprimere appieno il suo potenziale. Del resto è cosa arcinota che la sezione di alimentazione rappresenta uno tra i punti più critici per le prestazioni elettriche e le qualità sonore ottenibili da una qualsiasi elettronica. Va detto poi che nel bilancio complessivo della realizzazione di un'elettronica audio, la voce di spesa relativa all'alimentazione è sempre una tra le più consistenti. Trattandosi poi di una tra le componenti che contribuiscono in parte maggiore a determinare il peso complessivo del prodotto finito, va ad influire in maniera non indifferente anche sui costi di spedizione e stoccaggio. Quindi, scegliendo un'alimentazione più esuberante, si ha non solo una serie di costi diretti, relativi all’aumento delle spese per la componentistica e per il suo assemblaggio, ma ad essi se ne affiancano altri indiretti, che sommati ai precedenti formano una percentuale molto significativa, e forse anche preponderante, del costo totale. Anche per questo motivo nella produzione di grande serie, o comunque quando si cerca un netto contenimento dei costi, si interviene proprio sull'alimentazione. Non a caso molte tra le sorgenti digitali economiche e di segmento medio adottano alimentazioni a impulsi, che potendo fare a meno del trasformatore consentono buoni risparmi, in via diretta e indiretta. L'alimentatore separato del Klimo Merlino Gold Plus si chiama Thor, ed è alloggiato all’interno di un telaio dalle dimensioni simili a quelle del preamplificatore. È caratterizzato dall'impiego di un toroidale particolarmente sostanzioso, al posto della coppia di elementi di taglia minore utilizzata dal Merlino Gold. I secondari sono suddivisi per i diversi servizi cui devono fornire energia. Sostanziale è la differenza per quel che riguarda l’elettronica di alimentazione, ora molto più sostanziosa e raffinata, imperniata su una 6CA4/EZ 81 di produzione National e su una coppia di 12AT7WC Jan Philips. Parecchio sostanziosa è anche la sezione di filtraggio, con quattro condensatori custom marchiati Klimo. Scritta identificativa e manopole a parte, il frontale del Thor è sostanzialmente identico a quello del Merlino, caratterizzato dalla realizzazione in metacrilato trasparente a sfondo nero, che racchiude la spia di attivazione rappresentata dal logo Klimo, una K iscritta in un cerchio; che si illumina in rosso se il preamplificatore è spento, passando al verde quando lo si attiva. L'interruttore del Thor è posizionato invece sul retro posteriore, in corrispondenza del pozzetto per il cavo di rete. Come al solito per i Klimo è realizzato con cura inusuale e provvisto di una spina dotata di una comoda indicazione della polarità, utile per effettuare la connessione delle elettroniche alla rete osservando la corretta fase elettrica. Sul retro del Thor spicca anche la presa di grande robustezza per la connessione del cavo di alimentazione proveniente dal preamplificatore, il quale è terminato con una spina metallica di altrettanta consistenza. Una volta effettuato il collegamento, un solido fermo di sicurezza provvede ad evitare distacchi accidentali del cavo. Il particolare più interessante, almeno per quel che riguarda l’aspetto degli esemplari giunti in redazione, riguarda il loro equipaggiamento con la copertura opzionale in metacrilato trasparente, che permette di osservare comodamente la realizzazione interna. Essendo le elettroniche Klimo tra le più curate in assoluto anche per quanto concerne la raffinatezza, l'ordine e, in definitiva, l'estetica circuitale, tale soluzione è in grado di accrescere in maniera forse anche inattesa il fascino del Thor e del Merlino Gold Plus. Per rendersene conto, basta esporlo alla vista dell’appassionato ma anche del profano. Anzi, con quest’ultimo è ancora meglio, almeno a giudicare dall'espressione imbambolata e dalla bocca aperta di chiunque si sia imbattuto nel due telai in questione. I pannelli di copertura in metacrilato restano lievemente sollevati dal telaio, in modo da consentire il flusso d'aria necessario allo smaltimento del calore, e sono trattenuti in sede da quattro cappucci cromati che contribuiscono anch'essi a dar luogo ad un'estetica tanto affascinante. Il Merlino Gold Plus ricalca la dotazione del suo predecessore: tre manopole in tutto che riguardano selezione degli ingressi, attivazione del tape monitor o delle uscite di registrazione e controllo di volume. Resta solo l’interruttore di attivazione, una levetta di ottima fattura;, sormontata da una piastrina metallica incastonata nel frontale, con incisa la dicitura power. Questi particolari ed altri, come l’accuratezza di finitura delle manopole, contribuiscono a formare nell'osservatore un’impressione molto positiva già al primo approccio: effettivamente le elettroniche Klimo sono tra quelle dall'estetica più attraente oggi in circolazione. Il pannello posteriore del telaio relativo alla sezione pre riprende quanto in dotazione al Merlino Gold, con quattro ingressi di linea più un loop per registratore e doppie uscite preamplificate per il pilotaggio di altrettanti finali di potenza stereo. Con il preamplificatore Merlino Gold Plus, l’alimentatore esterno Thor, i finali monofonici Kent Gold, il pre phono Lar e il filtro analogico per sorgenti digitali Bod si allestisce un'amplificazione in sei telai di grande caratura, all'altezza dei compiti più severi e degli audiofili più esigenti. Belle parole, direte voi, alle quali si può anche credere, ma ben altro è rendersi conto di persona delle prerogative esprimibili sul campo da tali elettroniche. La situazione odierna è quella che è, e spesso si ha difficoltà nel trovare un negozio presso cui ascoltare l'oggetto di proprio interesse. A questo proposito va detto però che gli appassionatissimi Cristian Gianelli e Stefano Mazzoli, distributori dei prodotti Klimo, hanno dato vita a un'iniziativa chiamata “ I Concerti Klimo”, che periodicamente ha luogo presso i rivenditori più importanti sparsi nel nostro paese. Ciò significa che devono correre come dei pazzi su e giù per la Penisola con una station wagon stracarica di elettroniche e diffusori, sottoponendosi a tappe forzate alla lunga massacranti. Malgrado ciò non vengono meno agli impegni dettati da un calendario parecchio serrato, e anche per questo motivo tale iniziativa merita di essere seguita da chi ha interesse per la riproduzione di livello molto elevato, avendo peraltro la possibilità di ascoltare elettroniche dalla sonorità superba, esperienza sempre istruttiva per capire come e dove dirigere il proprio gusto e i propri interessi. Recentemente ho partecipato di persona a una di queste manifestazioni, a mio giudizio molto più premianti per il visitatore rispetto alle solite, affollatissime, fiere di settore, basate su spazi quasi sempre inadatti ad accogliere prodotti di tale raffinatezza e a consentirgli di esprimere almeno in parte le loro prerogative sonore. Proprio perchè consentono di valutare le caratteristiche degli impianti in dimostrazione con calma e approfondimento maggiori, ma anche per il dispendio in termini economici e di impegno personale che richiedono da chi le organizza, iniziative del genere rappresentano un servizio aggiunto per gli appassionati, e senz'altro meritano il loro interesse. Come dicevo prima, ho avuto modo di partecipare ad una tappa romana del circuito di dimostrazioni, nella quale ho potuto valutare in anticipo le qualità sonore dell’amplificazione Klimo impeniata sul duo Thor-Merlino Gold Plus. Ascoltarla e chiederne l'invio in redazione per la prova d'ascolto è stato quasi tutt’uno, colpito come sono stato dalla tridimensionalità di grande efficacia messa in luce con l’impiego di sorgenti analogiche e dalla sonorità raffinata e impeccabile timbricamente evidenziatasi con il digitale. Tornando al Merlino Gold Plus, va detto che pur restando invariata la sezione attiva, basata su una E88CC per canale, la topologia circuitale delle sezioni audio è stata rivista, con un netto miglioramento quanto ad efficacia, e quindi a prestazioni elettriche e doti timbriche. Anche la selezione più stringente della componentistica attiva e passiva gioca un ruolo importante in tal senso, mentre invariata appare la sezione di controllo, caratterizzata dal potenziometro servocomandato e da selettori di qualità indiscutibile. Il tutto è posizionato in modo da ridurre al minimo il percorso del segnale, e collegato meccanicamente al frontale per mezzo di lunghi rinvii metallici. Una sorpresa gradita del Klimo Merlino Gold Plus riguarda il suo equipaggiamento con un telecomando esteticamente più valido rispetto a quello che equipaggia il Merlino Gold. A suo tempo l'ho un po’ criticato, e non è senza una punta di volontà di riscatto che mi è stato mostrato il nuovo esemplare, esclusivo per il pre di punta del listino Klimo, ma che può essere acquistato separatamente da chi possiede già un'elettronica del costruttore tedesco, alla quale si adatta senza problemi. In pratica è formato da due pannelli di metacrilato, tra i quali è inserito lo stampato relativo al trasmettitore a infrarossi, ottenendo così un oggetto inusuale e di grande attrattiva, che completa al meglio l'elettronica di cui è in dotazione. A voler essere pignoli, si potrebbe rilevare l'inversione dei pulsanti, in genere quello per l'incremento del volume dovrebbe trovarsi a destra e non viceversa, mentre la smussatura degli spigoli renderebbe l'oggetto più inoffensivo in caso di contatti accidentali. Veniamo dunque all'ascolto del nuovo preamplificatore, per l'effettuazione del quale il distributore si è premurato di inviare anche una coppia di finali Kent Gold, in modo da poterne valutare le caratteristiche in condizioni ottimali.. Come al solito per i Klimo, dal momento dell’attivazione c'è da aspettare qualche istante più del solito prima che i relè di uscita diano via libera allo scorrere del segnale. Attesa tutt'altro che vana poichè fin dai primissimi istanti si resta colpiti da una sonorità particolarmente raffinata, caratterizzata in primo luogo da un’assenza di grana fin quasi assoluta e da una luminosità che è quella tipica del miglior valvolare. Pertanto l’indagine effettuata nei confronti del segnale assume una profondità di prim’ordine, portandone in piena luce anche gli aspetti più sottili, che sono percepibili senza sforzo. Eppure non si ha mai l'impressione di un'emissione troppo proiettata in avanti o di una vera e propria alterazione timbrica, prerogative abbinate di solito a livelli simili di introspezione. Dunque, gli armonici escono fuori con tale nitidezza perchèe si ha a disposizione un mezzo capace di lasciar passare anche gli stimoli più sottili, e non in base a un allineamento di risposta studiato per far apparire le doti di trasparenza migliori di quanto siano in realtà. Accorgimento talvolta utilizzato, che però non può non rivelare in breve la sua artificiosità, alterando il timbro di archi e ottoni in maniera palese .Il preamplificatore a due telai rappresenta poi il tipico esempio di come, in condizioni improntate su simili livelli qualitativi, gli aspetti timbrici della riproduzione passino totalmente in secondo piano, essendo il nostro udito preso a rincorrere impressioni di ben altra attrattiva psicoacustica, concernenti la fluidità di emissione, la decisione di attacchi e rilasci, la fine consistenza del tessuto sonoro, la plasticità e la distribuzione in ambiente del segnale, particolarmente omogenea e più svincolata del solito dalla posizione dei diffusori, e poi la capacità di penetrare a fondo sonorità e fraseggio di ogni strumento: in una parola la pervasività della riproduzione sonora nei confronti dell’ascoltatore, che ne viene fin quasi rapito. Di fronte a dimostrazioni simili di musicalità, non c'è bisogno di avere anni e anni di esperienza per cogliere il senso delle cose. La riproduzione è lì, vitale e avvincente. Decisamente gradevole è anche la constatazione di poter andare al fondo della sonorità di ogni strumento senza sforzi di concentrazione, imposti da catene meno trasparenti e che alla lunga finiscono con risultare più stancanti. Pilotati con tale maestria, anche i finali sembrano trovare impacci minori nel liberare potenza, conferendo ad una riproduzione di finezza fin quasi esaltante un impatto e una matericità che ci si attenderebbe da elettroniche più grossolane. Si riescono dunque a contemperare elementi antitetici con una semplicità tale da rappresentare forse l'indice primario del livello qualitativo di elettroniche come quelle in esame. Quando è il momento di mollare il colpo, ciò avviene con grande energia e rapidità, ma sempre con raffinatezza almeno pari, lasciando molto spesso l'ascoltatore un po’ interdetto. Si è talmente abituati a dover rinunciare a certe prerogative in presenza di alcune altre, che quando vengono presentate tutte assieme non si può restare indifferenti. Generosità e accuratezza viaggiano di pari passo, in un contesto di neutralità e limpidezza fuori del comune, tale da porre gli elementi a valle nelle condizioni di esprimere al meglio il loro potenziale. Scendendo in considerazioni inerenti l’equilibrio timbrico e l'estensione di risposta, si nota l’estrema neutralità del preamplificatore, che si estende da uno all'altro degli estremi banda senza soluzione di continuità. L'assoluta assenza di indecisioni e di mollezze, aspetti tipici di certo valvolare ormai obsoleto, è una prerogativa del Merlino Gold ulteriormente migliorata nella versione Plus, rapidissima nel seguire il continuo evolversi dell'informazione sonora, aspetto fondamentale ai fini della sua superiore capacità di analisi. Si tratta insomma del classico preamplificatore capace di far cambiare marcia a qualsiasi impianto, e che assieme alle altre elettroniche che compongono il sistema Klimo a sei telai esprime tali doti come meglio non si potrebbe, traendo il meglio tanto dal digitale quanto dall’analogico. Ma anche in abbinamento ad altre elettroniche riesce ad imporre le sue peculiarità, conferendo vitalità e luminosità del tutto nuove anche in finali un po’spenti, come certi stato solido non solo di ultima generazione. Un preamplificatore di primissima classe, insomma, sia preso da solo, sia inserito in un ambito di gran prestigio come quello rappresentato dal sistema Klimo a sei telai.

Claudio Checchi

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