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Suono 326 - anno XXIX Preamplificatore Phono Lar Mario Berlinguer

Preamplificatore phono Klimo Lar

Per ottenere il meglio dalla propria sorgente analogica, spesso è indispensabile ricorrere a stadi phono esterni. Secondo molti, il meglio in questo settore é rappresentato dagli apparecchi a valvole, che seppure siano un po' meno facili da gestire di quelli a stato solido, suonano spesso in modo straordinario. È il caso di questo Klimo Lar.

Dusan Klimo è un vero cultore dell'analogico. Coinvolto nella gestione di Analog Aktuell (una ricchissima e interessantissima - per chi sa il tedesco - rivista dedicata unicamente all'analogico in tutte le sue forme) e nella Analogue Audio Association (www.AAAnalog.de), è appassionatissimo e convinto della superiorità del sistema analogico rispetto a quello digitale. E’ un vero piacere discutere con lui di musica e dischi (in vinile, ovviamente), di tecniche di registrazione, di giradischi e testine, perché oltre a mostrare una competenza eccezionale, è uno che trasuda passione da tutti i pori, nonostante il suo modo pacato e calmo di argomentare. Da un tipo così, il minimo che ci si può aspettare é che progetti e realizzi anche elettroniche per trattare il delicato segnale dei fonorivelatori. Infatti Klimo produce alcuni degli stadi phono meglio suonanti in assoluto, naturalmente a valvole. Attualmente, il suo pre phono di riferimento è il Viv, un apparecchio a due telai con alimentazione esterna, il cui prezzo sfiora i dieci milioni. Sulla base di questo prodotto è stato però abbastanza di recente (in realtà lo abbiamo ricevuto da svariati mesi, ma non avevo ancora avuto il tempo per provarlo) realizzato il Lar, che lo ricorda molto da vicino e che differisce principalmente per il fatto di essere in un solo telaio, quindi con alimentazione interna. Costa praticamente la metà del Viv, e nonostante questo le sue prestazioni sono di livello veramente molto elevato, come ho avuto modo di ascoltare e come voi potrete leggere fra qualche riga.
La realizzazione interna è piuttosto interessante. I circuiti sono distribuiti su tre schede, una delle quali contiene solo i due ingressi e l'uscita, asservita da un relè temporizzato, per cui prima che l'apparecchio cominci a suonare passano svariati minuti (minuti, non secondi, il tempo necessario al circuito di assestarsi, e infatti l'apparecchio suona già abbastanza bene da subito). Le altre due schede, che corrono parallelamente per quasi tutta la larghezza dell'apparecchio, ospitano la componentistica relativa ai due canali. Tutti gli stampati sono elasticamente sospesi, ciò che è particolarmente importante in un pre phono, e le piste sono dorate.
L'alimentazione, contenuta in uno spazio ben schermato sulla destra dell'apparecchio, è divisa immediatamente tra i due canali: sono infatti due i toroidali. Anche i servizi sono separati: da ciascuno dei trasformatori si diparte un secondario; uno alimenta il circuito di ritardo di abilitazione dell'uscita, l'altro la lampadina che segnala lo stato di accensione. Per ciascun canale, il filamento prevede un proprio ponte raddrizzatore con relativo filtraggio, e a sua volta ogni valvola è alimentata da apposito regolatore/stabilizzatore di tensione. L'anodica è filtrata tramite due condensatori da 220 uF in parallelo (per canale). La linea di alimentazione è poi ulteriormente filtrata per ciascuno stadio di amplificazione. La Riaa è passiva, e si trova tra i due stadi di amplificazione MM esclusivamente in funzione di equalizzazione.
Lo stadio MM è composto da due più due triodi ECC 81 più ECC 88, mentre lo stadio MC comporta semplicemente l'aggiunta di un'ulteriore amplificazione operata da una ECC 88 per canale. A proposito delle valvole impiegate, va detto però che ogni Lar è tarato individualmente, per cui vengono scelte le valvole che meglio si accoppiano tra di loro. Per questa ragione, può anche capitare che in uno stesso apparecchio coabitino versioni leggermente diverse di una stessa valvola, o diversi costruttori, vista anche la predilezione di Klimo per le valvole "old stock".
Lo stadio di uscita è un catode-follower, il quale permette un'impedenza di uscita piuttosto bassa, non creando difficoltà per l’interfacciamento con le altre elettroniche. La componentistica è di ottimo livello, e comunque anche a questo proposito c'è qualcosa da dire, anzi da ripetere. Ai prodotti Klimo viene ogni tanto imputato di non impiegare per ogni tipo di componente il modello ritenuto "vox populi" il migliore possibile. Conoscendo personalmente piuttosto bene Dusan klimo, posso dire che ogni componente che si trova nei circuiti significativi è stato valutato in funzione del suo contributo alla qualità sonora, spesso quindi alcuni componenti blasonati sono stati surclassati, nell'ambito di uno specifico progetto, da altri meno noti. Il problema, a questo punto, è credergli o non credergli, io lo conosco e gli credo. Ho condotto la prova di ascolto nel mio impianto di riferimento, utilizzando il giradischi Rega Planar 9, con pre e finali AM Audio A-05 e A-1OOM, diffusori Aliante One Ex, cavi Art Millennium 6000. Prima di cominciare con le note di ascolto, un'avvertenza. Il Lar è abbastanza sensibile ai campi magnetici e ai disturbi di rete, quindi va assolutamente tenuto un po' lontano dagli altri trasformatori e va utilizzato con un buon cavo di alimentazione, sia che impiegate lo stadio MM che quello MC. Lo stadio MM, che provo con la Rega Exact, rappresenta benissimo quello che, a me piace nel concetto di “neutralità”. E’ infatti capace di lasciare fluire il suono delle varie registrazioni che si susseguono senza operare nessun’altra colorazione che non sia quella, piacevolissima, degli stadi phono a valvole. E’ ossia nel contempo trasparente, dettagliato ma anche musicalissimo. Magnifiche le voci, insieme morbide e molto definite, come molto definiti sono anche gli archi nelle formazioni cameristiche. Ma le cose più sorprendenti di questo stadio MM sono con l'orchestra. Intanto per l'immagine, che è straordinaria per plasticità e tridimensionalità. Poi per la gestione dei vari registri, su cui spicca un basso magnifico, scolpito ma anche capace di tutta quella plasticità che gli amanti dell'analogico ben conoscono. L'unico appunto che mi veniva da fare a questa orchestra era una traccia di suono ingolato nel medio acuto, che però è molto diminuito poggiando l'apparecchio su punte ed è infine praticamente sparito mettendo sotto le punte i piedini ART in grafite. Quindi il Lar non è un apparecchio da attaccare e far suonare, ma quantomeno nel mio ambiente (1'ho collocato sul tavolino BCD su cui è poggiato anche il giradischi) ha dimostrato non poca sensibilità al tipo di installazione. Invece, nella sala di SUONO (su tavolini più tradizionali) ha suonato benissimo poggiato senza alcuna precauzione sul ripiano, cosa che mi ha un po' sconcertato e che quindi vi riferisco. Comunque, come dicevo, l'orchestra è straordinaria, ricca e coinvolgente, estremamente fluida ma dettagliatissima e potente. Scorrevolissimo anche il pianoforte, che mostra un'elegante continuità tra i registri e un'articolazione molto, molto ben calibrata. Un disco per sentire tutto questo è la magnifica edizione del Triplo Concerto di Beethoven diretta da Karajan con il fantastico trio Oistrach, Rostropovich e Richter. Se non avete questo disco non potete essere competamente felici (scherzo). Infine qualche cenno su come questo stadio phono MM affronti la musica Pop. Ebbene, lo fa in modo fantastico. Il basso è stentoreo, autorevolissimo, pur senza mai essere duro, e la base ritmica in genere è capace di grande impatto dinamico e regala forti emozioni. Ma autorevole è in genere il suo modo di porgere il suono, che letteralmente si solidifica davanti all'ascoltatore con un elegante connubio tra forza e ricchezza nella varietà timbrica. Quelli che ce l'hanno, provino a sentire Don Giovanni di Battisti con questo pre phono e si convinceranno dell'innata superiorità dell'analogico su tutti, proprio tuffi i parametri (be', chi ha questo disco ne è già convinto, ma può usarlo per creare nuovi adepti...). Anzi, proprio tutti no, perché questo disco l'ho ridotto a un campo di battaglia, e quindi gli scricchiolii ci sono, e il Lar, sappiatelo, non fa molto per nasconderli, come non nasconde completamente il "soffio", che si avverte un pochino senza però dare troppo fastidio. Molto a malincuore mi accingo a togliere il disco per montare una testina MC. Siccome so di essere stato criticato perché uso da tantissimo tempo una Highphonic MC-A3, voglio specificare che da quando è stata ristilata è praticamente ricostruita (avevo storto il cantilever che era andato a devastare le bobine) ha suonato davvero pochissimo. Lo stadio MC si comporta praticamente come quello MM, ossia colorazione scarsissima (a parte appunto quella nota di morbidezza e calore a cui molti cul-tori dell'analogico non sanno proprio rinunciare, sottoscritto compreso), grande sensibilità e raffinatezza, musicalità di altissimo livello. Unico neo, rispetto allo stadio MM, un rumore più elevato. Devo dire che per chi è abituato a pre phono a stato solido l'MC del Lar sbuffa come un cavallo, mentre chi conosce quelli a valvole sa che molto spesso questo è uno scotto da pagare, c'è poco da fare.
Comunque, lo stadio MC presenta tutta la raffinatezza di quello MM e forse persino qualcosa in più in termini di finezza di grana e quindi di capacità espressive nei pianissimo (nonostante il soffio). Il che conferma la completezza delle sue prestazioni, perché rimangono pressoché invariate la sensazione di stentoreità del suono (soprattutto nel basso e nei suoni percussivi) e la spiccatissima propensione dinamica che non si possono non notare anche nello stadio MM. Segnalo infine che anche in regime MC il Lar è abbastanza sensibile a posizionamento e installazione. In questo caso mi è piaciuto un po' di più poggiato direttamente sui suoi piedini, che aumentano sia pur di poco l'elasticità del sistema e mi pare rendano il suono un pochino più caldo. Più attenzione, inoltre, bisogna porre nel collocare il Lar lontano da trasformatori e cavi di alimentazione, che è bene eventualmente passino sul suo lato destro, lontani dalle valvole che amplificano l’MC. Niente comunque di preoccupante, sono accorgimenti che chi ama gli stadi phono a valvole è abituato a mettere in atto, e per i quali è più che sufficiente la libertà di movimento offerta da cavi di segnale di normale lunghezza. Con un minimo di attenzione, quindi, si può ottenere il meglio dal Lar, e vi assicuro che ne vale la pena, perché ha un suono veramente fantastico e un prezzo competitivo.

Mario Berlinguer

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