Rivista | Data / Nr. | Argomento della recensione | Autore |
Fedeltà del Suono | 100 - 2002 | Prodotti Klimo | Andrea Della Sala |
HIGH DREAM 2002 VISSI DARTE, VISSI DAMORE...
Nella
vita degli umani la ricerca dellemozione è unattività
primaria. Raccontare emozioni è compito arduo ma necessario.
Questa è la cronaca di interi mesi vissuti in modo emozionato, appassionato
e commosso, trascorsi in... compagnia di musicisti di tutto il mondo e di tutte
le epoche, famosi o sconosciuti, liberali o progressisti, colti o popolari,
fortunati o dimenticati. Questa è la cronaca della festa della vita,
celebrata attraverso la più alta forma darte che luomo mortale
abbia mai sperimentato: la musica.
Lingegner Klimo costruisce e marchia con liniziale del suo nome
apparecchi elettronici pensati e costruiti con lunico scopo di approssimare
lemozione originaria di chi ha scritto e suonato musica per comunicare
con i propri simili. In queste settimane si è data lopportunità
a chi scrive, grazie alla cortese disponibilità dei responsabili di Suono
e Comunicazione (riuscito ensemble di appassionati e tecnici, emanazione
del Klimopensiero in Italia), di poter ricostituire nella propria casa la catena
audio che anche lo stesso ingegner Klimo possiede.
Un
impianto audio allo stato dellarte, assemblato con le apparecchiature
top di tale costruttore, dalla sorgente ai diffusori. Ciò
significa due cose: 1 - che si è potuto ascoltare il suono Klimo in forma
di archetipo, priva di qualsiasi inquinamento con altri prodotti;
2 - che Klimo ha iniziato a produrre sorgenti. Dallo scorso aprile, dunque,
la riproduzione sonora secondo gli intendimenti delling. Dusan Klimo e
dei suoi collaboratori del Klimo Labor è in mio possesso: un sistema
da sogno, installato e curato fin nei più minuti e apparentemente insignificanti
dettagli al fine di giungere alla massima configurazione possibile con i prodotti
della casa tedesca. Tra laltro, questa esperienza estetico-musical-culturale
è stata vissuta nella mia nuova sala dascolto ricavata rimpicciolendo
ed aggiustando vieppiù la vecchia, verniciando le pareti ed il soffitto
di un grigio tortora relativamente scuro (per la concentrazione...), inserendo
un nuovo divano, una poltrona, unilluminazione artificiale calda e soffusa
tale da simulare la mancanza di dimensioni fisiche, di pareti e confini; con
questo impianto a tratti è parso dessere immersi nel nulla fisico
e nel tutto virtuale. Sembrerebbe di non dover aggiungere altro se non che,
come peraltro intuibile dal preambolo, da aprile, qui, ci si emoziona. Limpianto
Limpianto di cui riferisco è composto dagli apparecchi top
prodotti attualmente dalla casa, recentemente aggiornati e, quindi, da vere
e proprie novità. Novità delle novità è la sorgente
(analogica!) di Klimo, giunta in questi ultimi giorni. Un giradischi, un braccio
ed una testina di assoluto riferimento. In base alle specifiche fornite da Suono
e Comunicazione, leggo che si tratta di una macchina nella quale il perno risulta
sorprendentemente sospeso grazie ad un sistema magnetico che sostituisce il
cuscinetto reggispinta, eliminando il rumore generato da questultimo.
Tutta la progettazione del giradischi, inoltre, è stata indirizzata allabbattimento
dei fenomeni fisici provocati dalle risonanze; per questo si è deciso
di ridurre e - se possibile - eliminare la base, che in quasi tutti i giradischi
in commercio è di grande superficie e che spesso è causa di risonanze
apprezzabili e dannosissime per il suono del giradischi. Il motore viene monitorato
da due schede elettroniche: la prima controlla la velocità tramite un
quarzo che stabilizza la frequenza dellalimentazione di rete, la seconda
riduce le vibrazioni del motore regolandone elettricamente le fasi.
Il
braccio è disaccoppiato con un sistema a levitazione magnetica che sostiene
larticolazione e lo sospende tutto. La canna, molto lunga,
oltre 13 pollici (33 cm), riduce notevolmente lerrore tangenziale garantendo
una notevole capacità di tracciamento anche per i solchi vicini al centro
del disco; è realizzata a cavità variabile al fine di controllare
lenergia generata dalla testina ed eliminare le risonanze al suo interno.
La testina Ertanax è una MC progettata senza limiti di budget, al fine
di realizzarne un riferimento mondiale assoluto; ha lo stilo in boro ed il diamante
ha il taglio Gys. Di questo incredibile oggetto si dice che rappresenti la materializzazione
in durissimo acciaio e alluminio di solidissime conoscenze tecniche, di imprescindibili
vincoli progettuali risolti in maniera eccellente, di un imperituro monumento
alla capacità di immagazzinare musica e riprodurla graffiando gentilmente
un lunghissimo, microscopico solco spiraliforme... Peccato che - per esigenze
commerciali - abbia potuto tenere questo giradischi solo per qualche settimana.
Il top delle elettroniche è orgogliosamente rappresentato dal preamplificatore
Klimo Merlino Gold Plus dotato di specifica alimentazione separata a valvole
(Thor) che, per stessa ammissione della distribuzione, ha ormai in termini di
prestazioni assolute superato perfino quel vecchio leone che è
il Merlin. Non ho potuto avere un Merlin per il confronto diretto, ma il sospetto
che quanto riportato sopra possa essere vero mi ha creato qualche difficoltà.
I nuovi finali Beltaine completano ed innalzano a livelli molto alti la sezione
amplificatrice dellimpianto; inizialmente ne sono stati utilizzati due,
uno per canale, ed essendo due mono, poteva anche andare bene così (un
sogno per moltitudini di gente audiofila...) ma, visto che la mia
ingordigia non conosce confini, ho richiesto e ottenuto, anche se temporaneamente,
una seconda coppia, allo scopo di bi-amplificare passivamente (ossia
con limpiego del cross-over interno dei diffusori).
Sono state ridefinite e messe a punto le loro alimentazioni esterne (ora ospitate
in eleganti telai simili a quelli dei Kent Gold) che adesso sono solo esclusivamente
a valvole, non offrendo più la doppia possibilità delle valvole
o dello stato solido. I diffusori Klimo Glomen, di cui parliamo per la prima
volta perché per la prima volta li abbiamo provati in maniera esaustiva,
completano limpianto. Sono due parallelepipedi di dimensioni medie, molto
eleganti, a due vie in bass reflex, con finitura di qualità impeccabile;
producono un suono... senza alcuna particolarità. Non hanno una personalità
definibile, cosa che - trattandosi di un diffusore e non di una persona - è
a mio avviso un pregio enorme. Da essi ho sentito sgorgare solo il suono che
mi aspettavo: neutro, dinamicamente generoso, misurato, trasparentissimo e gentile.
Un incrocio tra un minidiffusore raffinato ed un sistema da pavimento tale da
impattare anche con i sette (se pur qualitativamente elevatissimi) watt dei
finali. E, tanto per dire, il sottoscritto per anni ha convissuto con diffusori
quali Monitor Audio Studio 20, Pro Ac Response 3.5, Sonus Faber Guarneri, quindi
non propriamente entry level. Certo le ho provate solo in questa
configurazione, ma essendo subito... scomparse, eclissate, evaporate, voi capirete
che non è sorta la necessità, almeno per il momento, di provarle
in altri contesti. I vari componenti sono tra loro sposati tramite cavi di segnale
e di potenza top di gamma prodotti da Klimo stessa.
Il
suono in assoluto
Chiariamo subito un aspetto. Stiamo parlando di uno dei massimi esponenti della
riproduzione musicale di qualità e ne stiamo provando la più alta
espressione possibile. Questo impianto non può suonare male, non può
suonare neanche soltanto bene. Suona in maniera così musicale da lasciare
senza fiato. Non ho apparecchi di riferimento in sala al momento, non avrebbe
comunque senso inserirne, pena il decadere della condizione di unicità
del marchio per tutta la catena audio. Forse avrei dovuto munirmi di altri impianti
completi di altri costruttori ma, sono certo, tutti capiranno lassurdità,
anche solo a livello di pensiero, di tale perplessità. Ne parlerò
quindi in termini relativi per quanto potrò. In termini generali potremmo
inizialmente, grossolanamente, definire il suono di questo impianto come aleggiante
nella sala dascolto. Sembra che la musica provenga dal centro stesso della
sfera ipotetica in cui siamo compresi anche noi e si spanda gentile per latmosfera
in essa contenuta. Man mano che lascolto procede, sempre più spesso,
limpressione è che il suono nasca, precisamente, nella nostra testa,
esattamente come abbiamo sempre pensato dovesse essere, e che il fatto di percepirlo
a qualche metro da noi sia una nostra proiezione, una funzione finora mai studiata
del nostro bi-lobato cervello. È infatti terribilmente privo
di qualsiasi benché minima forma di granulosità, esattamente come
i nostri pensieri. Ed appare, appunto, sospeso come unallucinazione, a
mezzaria tra pavimento e soffitto. Passatemi questa forzatura: i diffusori
si comportano da antenne trasmittenti in comunicazione direttamente con la nostra
mente e con quel che rimane del nostro cuore. Indubbiamente non è possibile
dire che questo impianto suoni dinamico o potente; anzi,
siamo di fronte ad un suono che fa della delicatezza, della raffinatezza e della
trasparenza la sua icona, forse a tratti può persino sembrare in scala
leggermente ridotta rispetto ad altri superimpianti ascoltati in passato. Eppure,
nonostante questa assoluta compostezza, i contrasti dinamici sono fedelmente
rappresentati, la microdinamica è effervescente e la dinamica tout-court
è, comunque, godibilissima. Limpianto suona anche forte e lo fa
senza mai essere spigoloso o freddo o anche solo sgraziato. Per chi non avesse
mai avuto la ventura di incrociare il Klimo sound potrei tentare
di descriverlo come capace di sminuzzare le particelle del suono in infinitesime
porzioni, di raffinare vieppiù un alito che è solo un soffio gentile,
nessuna consonante, nessuna sibilante, morbido substrato di una trasparenza
assoluta che pure riesce a convivere con tali soffici e benevole caratteristiche.
La ricostruzione prospettica, lallucinazione ricorrente, riesce a dislocare
tutti i soggetti sonori in maniera decisamente separata, eppure si riesce ugualmente
a percepire anche il soundstage di chi non suona o ha appena smesso di farlo.
Direi - ma esagero - che si può quasi percepire anche chi sta per
suonare... La scatola sonora è la nostra stanza di ascolto, decine di
proiettori olografici riproducono di volta in volta luno o laltro
degli esecutori o anche tutti insieme su uno sfondo nero come la notte, senza
sommarsi indistintamente, senza complicare la fruizione che è
naturalissima, sempre. Lestremo acuto che, semplicemente, pare non esserci
ed è invece al tempo stesso capace di una luminosità e di una
presenza perfettamente plastica e mirabilmente precisa; soltanto gentile al
punto da lasciare tracce indirette della sua presenza nella citata perfezione
della ricostruzione spaziale, nella rimarcata profondità della scena,
nella grande nitidezza tonale ed armonica (tale da regalare intere zone del
panorama musicale perfettamente vuote laddove non vè nessuno e
dove non giungono più neanche le code dello stimolo sonoro, ed altre
dense in maniera proporzionale alle necessità strutturali dei vari strumenti).
Già,
le armoniche. Dopo lesperienza, a chi mi chiedesse dora in poi quale
sia la caratteristica più importante per un impianto risponderei senzaltro
la completezza armonica. Quella caratteristica grazie alla quale si riescono
a percepire sfumature infinitesimali nellaltezza o nel colore di una nota,
a distinguere due note di contrabbasso contigue in mezzo al resto di decine
di strumenti. Quando si sente di poter riconoscere, interiormente, lassoluta
rispondenza, lintonazione totale (che nella realtà è pur
sempre una chimera...) di ogni singolo evento, fosse anche un velocissimo atto
percussivo. Quando poi la completezza armonica è resa con questa ariosità
e leggiadria, con questa fiera, puntuale, ferma compostezza, si scoprono continui
colori intermedi gassosi o compatti a seconda della gamma armonica e della natura
del suono inciso. La gamma medio-alta risulta essere la responsabile prima della
citata sensazione di galleggiamento, di spettrale presenza, che si prova al
cospetto di questo impianto. Continue luci, ora levigate e discrete, ambrate
e gentili, ora saette sparate in altezza e in profondità, forniscono
la possibilità di misurare lo spazio in tre dimensioni così come
si dipana intorno a noi. E questa sensazione aumenta in maniera facilmente percepibile
con linserimento in catena della seconda coppia di Beltaine... aggiungendo
levigatezza, rotondità e tanta, tanta aria. La gamma media fornisce il
sostegno, carnoso, lucido, impalpabile eppure dotato quando occorre di corpo
compatto dai contorni netti, alle code sonore, ai soffi armonici, alle voci,
ai sospiri, ai legni, agli ottoni, ai meravigliosi (ritrovati!) violini densi,
pieni, dalle mille voci e dalle mille espressioni. Tutto ciò si amalgama
al medio basso che altro non è se non lenergica struttura dei suoni
che ne hanno bisogno per esistere; esso mai si permette di invadere altri corpi,
altre regioni, fosse anche con un eco, un riverbero, unombra. Suoni tagliati
al laser, scolpiti, tersi, ma in maniera così naturale da essere lessenza
stessa, la più profonda ragione di cotanto piacere dascolto. Sì,
lasciatemi parlare del piacere che si prova ascoltando. Il concetto di piacere
dascolto deve essere ancora una volta citato e spiegato fino a comprendere,
io con voi, cosa sia veramente. Quando oltre alla assoluta fedeltà ad
una registrazione (che non sappiamo quasi mai come, dove e da chi è stata
raccolta in disco) possiamo partecipare con il nostro intero corpo, materiale
e mentale, alla ricostruzione di un evento; quando questo risulta naturale a
farsi, quando non può che bastare sedersi e guardarecon gli
occhi interiori di unanima toccata da ciò che lo stimolo sonoro
è in grado di sollecitare dentro di sé... allora siamo al cospetto
di un impianto che fornisce grande piacere dascolto, evidentemente. Ma
qualsiasi cosa sia, qui ce nè in quantità smodata. E, incredibilmente,
si estrinseca ancor più nelle regioni inferiori dellintervallo
di frequenze riprodotte. Il basso del Beltaine ha tolto sonni meritati a più
di un uomo giusto. Questo monotriodo, dovrebbe (becero atteggiamento meccanicistico)
sbrodolarsi un po, gonfiarsi un tantino, almeno essere a tratti impreciso,
che diamine! Invece questa creatura dal nome gotico ed evocativo, se ne infischia
dei preconcetti e suona come gli pare, come sa. La gamma bassa del Beltaine
compete con la gamma media; entrambe sono scultura, pittura e musica al tempo
stesso. Una trinità. Impatti furiosi, canne dorgano, o Bill Wyman
sono resi con un calore, una definizione, una corposità ed intelligibilità
assolutamente clamorose. In questo ambito particolare mi sembra risieda il più
evidente passo avanti compiuto con questa ultima release di un oggetto che ha
stupito un po tutti sin dagli esordi. Certo, lo sto ascoltando con diffusori
pensati per lui dallo stesso papà, probabilmente una sinergia efficace
cè ed è indubbia, però, insomma, sempre di un diffusore
con un cono da 21 centimetri e sempre di un monotriodo da sei o sette watt di
potenza stiamo parlando.
Epilogo
Oggetti come questi possono ad alcuni apparire effimeri o superflui. Vogliate
convenire con me, magari dopo aver effettuato i miei stessi ascolti, che la
loro missione è però nobile. Il senso della musica, come linguaggio
universale, come veicolo di emozioni poliglotte, come conforto a tratti, può
essere più intimamente colto qualora si degni la maggiore delle arti
umane di una riproduzione a questi livelli, quando il tramite fra noi e le emozioni
che essa eccita è cosi discreto. E, vogliate ancora assecondare, l'uomo
sopporti anche il peso di una vita impegnata, onesta, fiera, partecipi del destino
dei suoi fratelli, operi affannosamente al bene altrui, condivida e si renda
consapevole della propria realtà. Preghi se vuole, si pieghi o si spezzi
di fronte alle avversità. Dia il giusto valore a tutte le cose. Ma mai,
potendo, si privi di quanto bene può farsi ascoltando musica, crescendo
interiormente, ergendosi ai livelli emozionali e culturali a cui altri uomini,
nei secoli, sono stati capaci di portare il pensiero umano.Certo tutto questo,
materialmente, non è alla portata di tutte le tasche, non sarebbe un
High Dream... e i lettori di FdS sanno cosa vuol dire. Significa che è
un impianto di quelli stratosferici che ogni tanto si provano, così,
per rendersi conto di come, disponendo dei mezzi, si potrebbe/dovrebbe ascoltare.
Impianti così hanno il grande pregio di costituire un riferimento per
prodotti meno impegnativi economicamente che tentino, approssimando queste prestazioni,
di allargare la base dei possibili fruitori. Il rischio ad averlo in casa è
quello di manifestare alla fine "deragliamenti" logici, eloqui disorganizzati,
comportamenti grossolanamente scoordinati o forse anche... catatonici. è
quello che è accaduto al vostro recensore, intrappolato in un disturbo
schizoide, felice di esserlo.
Viva la Musica.
Andrea Della Sala
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