Rivista | Data / Nr. | Argomento della recensione | Autore |
Stereo | 40-Maggio 1992 | Merlin+Kent Silver | .Machelli e E.De Petris |
IL SUONO CALDO DELL'EST
Watt mitteleuropei con Klimo Merlin & Kent
Partorito da una mente dell'Est europeo e costruito in Germania, il sistema di amplificazione Klimo, composto dal pre Merlin e dal finale Kent Silver, si è ricavato in pochi anni una fedele e felice fetta di ammiratori. Quali gli ingredienti ed i sapori di questa ricetta proposta da uno chef così inusuale per una audiophilìa d'eccellenza? Può Klimo presentarsi come valida alternativa al soliti noti occidentali sulle due sponde dell'Atlantico? Quali sono le sue prerogative peculiari che lo rendono simile & diverso dalle altre elettroniche a tubi? Abbiamo elaborato una nostra tesi…
Per l'appassionato standard, cioè quello come me o come molti di voi, che vivono 1'audio come sana passione attraverso le riviste e le visite presso mostre e/o negozi specializzati, il concetto di amplificazione, quella in valvolare in particolar modo, è legato culturalmente e tecnologicamente a Paesi come gli Usa o la Gran Bretagna. Qualche “trasgressione” ci ha raggiunto dalla Francia (Verdier, Ives Cochet, Lectron) o dalla Danimarca (Copland), o più modesta dalla Germania. E proprio quest'ultimo paese sempre ricco di attenzioni e risorse verso la tecnologia, forniva l'humus necessario ad una persona, che sarebbe poi divenuta personaggio, per mettere a frutto le proprie conosccenze e convinzioni in fatto di musica riprodotta.
UN PROGETTO CHE VIENE DAL FREDDO. Il signor Klimo nasce a Bratislava, nobile e severa città al crocevia tra il monolite germanico e l'arcipelago slavo. Klimo è da sempre appassionato di musica e registrazione, ed in queste getta le sue giovanili ambizioni, fino a quando, emigrato in terra tedesca, non decide di cimentarsi in proprio nella costruzione di apparecehiature audio. La sua cultura, la sua sensibilità personale, in unione a dei mezzi che intuibilmente non potevano essere - ai suoi inizi - strabilianti, lo portarono a creare quegli oggetti che oggi portano - orgogliosamente - il suo nome. La produzione Klimo consta attualmente di due pre - l'Argo (in realtà un pre-pre) ed il Merlin - e di tre finali - il Kent, il Linnett e l'impegnativo DK-OTL - quest'ultimo disponibile solo su richiesta, questi apparecchi sono inoltre disponibili in differenti versioni di cui possono godere in special modo gli audiofili nostrani. La differenza consiste nel poter accedere a delle varianti con cablaggio van den Hul Silver, aspetto che ne eleva in maniera non disprezzabile prestazioni e costo. La produzione è quella tipica dell'oggetto d'autore, con esemplari di tiratura limitata, ovviamente “hand-made”, con tutte quelle attenzioni costruttive e cosmetiche che solo il prodotto d'alto artigianato dedicato a pochi fortunati può dare. I modelli da noi presi in esame sono il pre Merlin ed i finali mono Kent, entrambi in versione van den Hul Silver (rispettivamente £ 7.700.000 e 4.400.000), cavo che, preso come prodotto a sé stante, denuncia un prezzo di listino di 1 milione di lire al metro. La fattura materiale degli apparecchi è elevata ma non appesantita da fronzoli opulenti. Il pre, poi, può candidarsi al Nobel dell'originalità per l'inedita scelta delle soluzioni estetiche e funzionali. Il perimetro del cabinet è costituito da uno chassis in legno laccato nero lucido, che fa da sobrio contrasto alle tre manopole cromate sulla porzione sinistra del frontale (selettore ingressi, volume e bilanciamento). Tra esse due commutatori, altrettanto cromati. Sulla porzione destra, il comando d'accensione ed un “occhio magico”, simile a quelli presenti sugli apparecchi radio valvolari anni Cinquanta per la sintonia, in questo caso con funzione di spia di avvenuta operatività Ma la vera “libidine” audiofila la scatena il pannello di copertura, completamente in plexiglas trasparente, che consente la completa visione all'interno, un interno reso “vivo” dalla palpitante incandescenza dei sette tubi termoionici e dal paesaggio tecnologico di contorno, di diffusa e mirata qualità. Più tradizionale ma non meno intrigante, il finale Kent, di formato compatto e contenuto, scintillante di filamenti e cromature, che ha come protezione esterna dei tubi, delle semplicissime inedite gabbiette circolari, poste giusto attorno ad ogni valvola. Il risultato cosmetico complessivo è accattivante, con richiami nel design a metà strada tra Metropolis e American Graffiti, con sapori cromatici tra l'Harley Davidlson “Fat Boy” ed il Nautilus di Verne. Esaurita la lunga dissertazione di carattere etico/estetico, licenza autoconcessami dal fatto che il preso meramente tecnico dell'articolo è sulle gagliarde spalle di Billy “The” Petris, enntriamo un po' più nel merito dell'utilizzazione pratica del trittico Klimo. L'ASCOLTO - Euro Gigolò. Per scegliere dei partners elettricamente opportuni va ricordato che il Merlin possiede l'ingresso phono utile solo per testine MM (o MC high-output), mentre il Kent - monofonico, lo ricordo - ha una otenza di targa attorno ai 35-40 watt RMS su 8 W . In funzione di ciò, ho abbinato al pre le sorgenti MicromegaDUO CD/BS e Thorens TD-3001/Tabriz/W.O.S. 100 (MM), mentre al Kent ho alternato diversi modelli di diffusori acustici, quali gli Acoustic Energy AE-1, i B&W Signature, i Rogers LS3/5a con supporti Foundation, il tutto cablato Cardas, Van den Hul The Source, Thunderline e Silver per segnale, SCS-4 e The Wind di potenza. Elettroniche di riferimento Mark Levinson, Beard, Audible Illusions. Ho ascoltato il sistema Klimo sia per intero, sia separatamente, riuscendo con buona approssimazione a circoscrivere prerogative, pregi e limiti dei componenti la coppia, anzi il trio. Per intero, il Klimo-sound denuncia una sua personalità ben distinta, originale, attributo inteso come non simile a modelli preesistenti, che fa della naturalezza e della neutralità tonale uno dei maggiori pregi. L'emissione è liquida e pulsante, priva di grana e di quell'alone di calore armonico tipico (e spesso limitante) delle valvole. La fruizione della musica avviene per costante ed inconscia assunzione di molecole sonore di infinitesimale e cristallina struttura. La bellezza della scena acustica, stabile ma non profondissima, è dovuta ai timbri vivificati dei singoli strumenti. Nonostante tutte queste note di merito, il pregio maggiore di Klimo è quello di scomparire letteralmente durante l'ascolto, anche grazie alla sua riserva energetica, che, a dispetto dei 35 watt dichiarati, fa sfrecciare verso punte di ebrezza dinamica dei “lumaconi” come gli LS3/5a. Preso il Merlin da solo, sembra manchi qualcosa, che soffra di nostalgia, di “saudale” acustica. Esso si limita ad indagare accuratamente, ma talvolta senz'anima, ogni sottile filo armonico, ogni lieve variazione tonale. La calligrafia acustica è formalmente precisa, inappuntabile. Nell'uso pratico non un soffio, un sgarbo elettronico, tanta docilità e disponibilità ma null'altro, dove per null'altro si contempla tutto un universo di compostezza formale ed estetica, la quale può far pienamente felice il purista rigoroso ma un po' meno il musicofilo impenitente. E' ora la volta dei Kent. Provati con più pre e con l'aggiunta della sorgente Linn, il piccolo 35 watt tutti i suoi segreti. Quello più importante è di avere piena coscienza di stare di fronte ad una di quelle rare bestie audio in grado di macinare e fornire musica senza soluzione di continuità. Cambiano i partners, i dischi, i cavi. Il risullato slitta, di qualche grado in un senso o nell'altro ma senza mutare il reale stato delle cose. Il Kent sa essere per la musica, muscoli e polmoni, cervello e gambe, anema e core. Era comprensibile che il Merlin soffrisse la mancanza di cotanto talento: vorrei vedere quale pre non la soffrirebbe! La vivacità e il garbo. 1'energia e la seducente setosità del timbro permeano ogni fessura della sala d'ascolto, amalgamandosi con l'aria stessa che si respira. Non si può non essere generosi nel racconto di una sessione d'ascolto, con dei soggetti che fanno dell'istinto e della spontaneità la loro fede, il loro codice di comportamento.
L'UNIONE FA LA FORZA La coppia Merlin/Kent è più che sinergica: è simbiotica, come Giulietta e Romeo, Lennon e McCartney, Gianni e Pinotto. Se il Kent è vettore che porta in alto il tenore della musicalità, il Merlin è sicuramente la sua rampa di lancio, che indirizza nella giusta direzione la forza e la carica di vitalità del finale, per raggiungere con precisione l'appuntamento' inderogabile con l'ultima nota, quella definitiva, che divide la musica riprodotta dalla riproduzione hi-fi. Il distinguo non vi sembri marginale. LA PROVA IN BREVE- Costruzione : curata ed affidabile, con punte di raffinatezza audiophile non gratuite (in tutti i sensi). Il comportamento sul campo è stato preciso e privo di noie di ogni tipo. Originale la funzionalità del pre 29/30 - Qualità sonora : Che devo dirvi? Il valore dell'ascolto è si soggettivo, ma basato su un continuo riscontro e confronto tra tecnologie ed assortimenti. In questa relatività, i Klimo mi sono apparsi tra i migliori, con i Kent sugli scudi per musicalità pura. 30/30. - Compatibilità : Solito discorso: se non avete da pilotare impilotabili acustiche a pannello o la prescrizione medica per impiegare un MC a bassa uscita, non vedo grosse controindicazioni, né elettriche, né timbriche. 28/30 - Rapporto qualità prezzo : La convivenza talvolta crea dei problemi, diluendo difetti ma anche pregi. Se valuto estremamente interessante il prezzo dei Kent per coppia, devo però dire che il Merlin, perlomeno in versione Silver, può arrivare a soffrire la diretta concorrenza di modelli yankee di assimilabile tecnologia e qualità. Da ciò…26/30
Gianfranco Machelli
Giudizio tecnico Le mille ed una…Sorpresa, potrebbe tranquillamente essere il titolo di questo piccolo box tecnico, mai come in questo caso il suono (li ho sentiti e non potete immaginare…) non coincide assolutamente con il contenuto, oppure coincide troppo. Insomma, il pre Merlin Silver è un condensato di idee e buoni componenti sapientemente e scrupolosamente miscelati, che lasciano ben intendere di quali prestazioni sia capace questo pre, ma i due piccoli finali lasciamo come minimo sbalorditi; come fa un simile buon suono ad uscire da un oggetto così esageratamente semplice? In ogni caso, procediamo con ordine: il preamplificatore impiega uno schema molto collaudato e sei tubi del tipo E88CC (la nota ECC88 in versione pro) di produzione Tungsram e Telefunken, musicalmente eccellenti ma abbastanza critici per via della notevole microfonicità ) occhio a dove ponete il pre). Ma il Merlin non disdegna l'aiuto dei semiconduttori e, sorprendentemente, gli ingressi sono selezionati tramite dei relè allo stato solido, uno per ogni presa RCA, pilotati dal commutatore posto sul pannello frontale, mentre per le polarizzazioni delle valvole sono impiegati dei regolatori IC della serie 78XX. Vero punto di forza del Merlin è la realizzazione: impeccabile e basata su un cablaggio eseguito a regola d'arte, con tanto di cavo Van den Hul Silver e con componenti di primissima qualità: condensatori in polipropilene Wima, elettrolitici Roe, potenziometri Alps e resistenze di precisione; una delizia. E fin qui, tutto nella norma (ma che norma, però!), ma ecco la sorpresa: il piccolo Kent mostra la propria disarmante semplicità, un classico schema ultralineare con coppia di finali EL34 e due ECC83 per l'ingresso ed il pilotaggio; nient'altro! La realizzazione rasenta, però, la perfezione con componenti di elevato livello e la cablatura van den Hul Silver; un piccolo neo riguardante il fissaggio del pannello inferiore, ma significa proprio voler cercare il classico pelo, etc. E per finire, una nota sulle valvole impiegate nel finale. Il logos Klimo si riferisce alla selezione dei componenti, non certo alla produzione; quello da me analizzate sembravano orientali. Cosa stanno a significare questi 3 (2+1) valvolari? Che non esiste una tecnologia (valvola o transistor) migliore dell'altra e che per un buono suono non sono necessari progetti da fantascienza, perché, come per la musica, quel che occorre è l'equilibrato connubio tra tecnica ed arte; in una parola, Klimo.
Elio De Petris
Suono e Comunicazione s.r.l.
Via San Vitale, 67 località Canaletti - 40054 Budrio (Bologna) Italy
Tel. +39 051 6926387 - Fax +39 051 6926135
infosuonoecomunicazione.com | Privacy&Legal
Copyright © Suono e Comunicazione
Le informazioni sono soggette a modifiche senza preavviso - Tutti i marchi registrati e i nomi dei prodotti appartengono ai rispettivi proprietari
P. IVA, C.F., Reg. Impr Bo n. 04225370370